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DIDJERIDOO il respiro sonoro

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Incontri di lavoro in gruppo per praticare, tramite il semplice respiro, la produzione sonora di uno dei più antichi strumenti di una cultura della terra…

Proposta di pratica sonora di Stefano Ravotti, musicoterapista musicante, animatore, allievo iniziato di Phill Drummy, percorso di suono, corpo e voce ispirato dalla cultura degli Aborigeni dell’ Australia.

SUONARLO COSTRUIRLO DIPINGERLO in quattro incontri.

info e iscrizioni segreteria@manabi.it tel 039 9285071  mobile 3665493113

Il DIDJERIDOO

E’ uno strumento musicale “naturale”, non costruito dall’uomo ma scavato dalle termiti. E’ lo strumento sacro degli aborigeni australiani . Si pensa abbia circa 2.000 anni, visto che esistono dei graffiti di tale età che lo raffigurano, ma potrebbe essere anche più antico. I didjeridoo tradizionali sono in eucalipto decorati con motivi totemici aborigeni, anche se oggi si trovano strumenti di diversi materiali: dal teak alla plastica e dal metallo alla ceramica. Il nome “didjeridoo” è un’interpretazione onomatopeica data dai colonizzatori inglesi che, sbarcati sul nuovo continente, sentirono il suono ritmato “did-je-ridoo” provenire da dei rami di eucalipto cavi suonati dagli aborigeni. In ogni stile si riconoscono tratti comuni, come l’imitazione del verso degli animali, la presenza di armonici, il pronunciare parole al suo interno e l’utilizzo di bastoncini (bilma) o boomerang che colpendo il didjeridoo fanno da accompagnamento ritmico. Il didjeridoo è usato sia nei riti sacri che nella vita di tutti i giorni.

MASSAGGIO SONORO

Il suono che produce questo strumento è profondo e ipnotico.
I suoni bassi favoriscono il rilassamento e la sottrazione che avviene fra la nota base del didjeridoo e una nota eseguita con la voce mentre si suona, si avvicina come frequenza alle onde cerebrali del sonno profondo e della meditazione.

Il massaggio sonoro avviene tramite l’applicazione del suono del didjeridoo sul corpo proprio come in un massaggio manuale, indirizzando la bocca dello strumento verso il corpo. Attraverso la vibrazione si posso avvertire sensazioni di calore, di leggerezza e fluttuazione. Sono diverse le esperienze interiori che si provano durante e dopo il trattamento, in generale l’esperienza è quella profonda unione tra mente, anima e corpo, in un’unico suono.

La vibrazione emessa dal Didjeridoo stimola per risonanza i Chakra (centri energetici del nostro corpo), riequilibrando le frequenze disarmoniche degli organi ad essi collegati. Durante il massaggio la persona si trova seduta o distesa e lo strumento viene fatto vibrare lungo ed intorno al corpo ad una distanza di pochi centimetri.

DIPINGERE IL DIDJERIDOO

Le decorazioni tradizionali, raccontano sempre delle storie, dei sogni, raffigurano mappe, animali totem e a volte riportano scene appartenenti all’epoca del Dreamtime, il periodo definito dagli aborigeni come l’epoca antecedente alla creazione (o alla formazione) del mondo.

Il didjeridoo è elemento comune e unificante delle numerose e diverse tradizioni culturali aborigene, sviluppatesi nelle diverse regioni del continente. Questo magico strumento è affascinante proprio perchè è il mezzo che espone maggiormente l’Arte Aborigena, famosa per il suo stile in puntinismo e per i suoi colori caldi e inconfondibili e si differenzia nei particolari da tribù a tribù.